6 viaggi alla scoperta di Cornelia Konrads, artista della natura

Un tour emozionale tra l’Italia, la Francia, il Belgio, l’Irlanda e il Sud Africa, sulle tracce di opere d’arte naturali, sospese tra sogno e realtà.

C’è chi adora esplorare la natura, magari inoltrandosi tra sentieri e foreste, chi preferisce visitare i musei. E c’è chi unisce l’una e l’altra passione nell’amore per la Land Art, l’arte che interagisce con il paesaggio, in un rapporto di simbiosi e fusione. Come accade nelle opere di Cornelia Konrads, che hanno trovato casa in giro per il mondo, in location veramente uniche, trasformate in luoghi sospesi tra sogno e realtà. Per scoprirli vi proponiamo un tour che tocca destinazioni vicine – come il Trentino – e lontane – come il Sud Africa. Dove non sarà difficile farsi ammaliare dal particolare effetto di “galleggiamento” comune a tutti i lavori dell’artista tedesca, in cui l’utilizzo sospeso di elementi naturali – legno, tronchi, pietre, corteccia – costruisce l’illusione di un mondo intriso di poetica magia.

1) Val di Sella, Trentino

Natura e arte si fondono nella verde Val di Sella, dove da più di trent’anni il museo all’aperto di Arte Sella si arricchisce dei contributi dei più grandi esponenti della Land Art. Lo si raggiunge comodamente da Borgo Valsusana. Camminando nella foresta, all’ombra di abeti antichi, ecco l’incontro con “Piles Forest” firmata da Cornelia Konrads: all’apparenza una pila di tronchi triangolare che, mano a mano che lo sguardo sale, dissolve le sue forme come se volesse eludere, confondere e ammaliare lo sguardo umano.

2) Chaumont-sur-Loire, Francia

Il parco di uno dei più bei castelli della Loira custodisce, all’interno del Centre d’Arts et de Natureuna delle opere più recenti di Cornelia Konrads. “Le Passage”, del 2015, è stata realizzata con materiali naturali: rami e foglie, che appaiono fluttuare senza gravitàconcentrandosi infine in una forma compiuta. Dentro e fuori, pieno e vuoto dialogano con l’osservatore, in un emblematico e misterioso passaggio.

3) Foresta di Fontainebleau, Francia

Restiamo in Francia, a soli 60 km da Parigi, nell’abbraccio della foresta di Fontainebleau, scrigno di biodiversità e storia, perfetta per una gita fuoriporta. Tappa irrinunciabile è “The Gate”, una delle installazioni più celebri di Cornelia Konrads. Due colonne di mattoni si fronteggiano lungo il sentiero, come a segnare un confine. Le colonne, verso l’alto, si scompongono e si sottraggono alla vista, cancellandosi progressivamente dal paesaggio.

4) Cahir, Irlanda

Salpiamo oltremanica, nella verde Irlanda. Poco distante da uno dei castelli più suggestivi e antichi dell’isola celtica, nella contea di Tipperary, ecco “Settlement”, con quest’opera Cornelia Konrads ha voluto esplorare l’ambivalenza tra costruzione contemporanea e antica rovina. Una fattoria abbandonata è diventata il simbolo di questa ambiguità: se la base è perfetta e saldamente ancorata al presente, le pareti, salendo, si scompongono in cumuli di pietre che svaniscono in un ricordo che sbiadisce.

5) Etalle, Belgio

Il Luxembourg Belge, nel cuore delle Ardenne, è il polmone verde del Paese: il suo Centre d’Art Contemporain accoglie “Le Bol”: un’installazione che interagisce in modo particolare e ironico con il paesaggio. Un recipiente decorato, come un piatto di proporzioni ciclopiche, sembra inghiottire in parte il piccolo isolotto in mezzo all’acqua. L’unione tra l’opera umana e la natura crea un ibrido la cui forma ricorda la chiglia sollevata di una nave che affonda, le cui vele sarebbero i tronchi d’albero emergenti.

6) Plettenberg Bay, Sud Africa

Un piccolo paradiso. Tra le spiagge bianche, le foreste, le acque incontaminate di Plettenberg Bay troviamo la laguna di Kerboom. Tra le sue dune battute dal vento, Cornelia Konrads ha realizzato “Walkaway”: una passerella di legno, una scala dall’aspetto fragile che emerge dalla sabbia e si perde puntando verso le distese azzurre del mare e lo skyline delle montagne in lontananza, traghettando lo sguardo verso lidi sconosciuti.

Ph. Credits Cornelia Konrads

Altre storie
Qualità dell’aria indoor: l’esperto risponde